Autore: GAMEmag – Videogames
Se ne è discusso in una sessione con gli investitori, durante la quale Iwata ha comunicato le sue intenzioni circa l’abbandono del cosiddetto region-locking, ovvero l’impostazione che impedisce di usare giochi acquistati in una nazione differente rispetto a quella in cui è stata acquistata la console.
“Storicamente nel mondo dei videogiochi i processi di traduzione dei contenuti o di declinazione del marketing a seconda della regione hanno sempre richiesto molto tempo. Un altro problema riguarda le licenze per i contenuti, che non sempre vanno applicate nella stessa maniera in nazioni differenti. Per tutti questi motivi, il region-locking è stato applicato più per il bene dei rivenditori che dei consumatori”, sono state le parole di Iwata.
“Per Nintendo è ancora oggi così. Ma per il futuro, se il region free sarà un beneficio per i consumatori, allora sarà un beneficio anche per Nintendo”.
“D’altra parte per noi lo sblocco richiederebbe la risoluzione di una serie di problemi. Non possiamo dire di avere l’intenzione di sbloccare subito, ma ci rendiamo conto che è un’opzione che dobbiamo considerare per il futuro”.
Wii U e 3DS sono gli unici due dispositivi di gioco dell’attuale generazione che mantengono l’impostazione region-locked, mentre Xbox One e PS4, così come PS Vita, sono region free. L’anno scorso una petizione che richiedeva a Nintendo di sbloccare le sue console ha ottenuto 33 mila firme.